- Attività olistiche
- IL PROGRAMMA
- Escursioni - In cammino nel Parco
Attività olistiche
Programma Escursioni Estive incluse
Con le guide AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali ed escursioniste)
Ogni settimana le più belle escursioni a piedi e in barca alla scoperta del Parco del Cilento e delle spiagge più belle d’Italia.
Ogni settimana sono previste escursioni a piedi alla scoperta del Parco Nazionale del Cilento e delle sue spiagge, tra le più belle d’Italia.
Scoprite la collina di Molpa, la pineta di San Cono, l’area della Marinella, Cala Bianca e Cala degli Infreschi.
Trekking sulla Molpa
Antichissima città posta a guardia della foce dei fiumi Lambro e Mingardo, fondata probabilmente dai Tirreni che vivevano nell’area in questione fin dal Quaternario, diviene greca nel VI secolo a.C. con gli stessi Focei cui si deve la fondazione di Elea – Velia: a questo periodo risalgono delle monete recanti l’incisione PAL-MOL (Palinuro-Molpa), di inestimabile valore sia in sé, sia da un punto di vista “economico”: significano infatti che già a quel tempo non vigeva un’economia di baratto, ma una ben più avanzata economia monetaria (sono conservate al Museo Archeologico di Palinuro).
Abbandonata dai Greci, probabilmente per una pestilenza, Molpa venne rifondata in epoca romana: in epoca repubblicana, aveva un’importante funzione di avvistamento navale – specie durante le guerre cartaginesi. In epoca imperiale, divenne invece residenza privilegiata di diverse famiglie patrizie, che affollavano tutto il Cilento con le loro villae, nelle quali producevano ogni genere di bene (il Cilento era infatti uno dei granai dell’impero). Si dice che a Molpa avesse preso residenza anche l’imperatore Massimiano, dopo la sua rinuncia al trono, attratto dalla bellezza dei luoghi e dalla bontà dei prodotti, specie del vino.
In epoca medievale, Molpa fu, come tutto il Cilento, campo di battaglia nella guerra greco-gotica: distrutta da Belisario, dovette aspettare qualche secolo prima di essere rifondata dai Normanni: a questo periodo risale il Castello, i cui resti sono ancora visibili. Dopo il periodo svevo, divenne angioina durante le Guerre del Vespro – in cui il Cilento era cerniera e fronte permanente nella lotta angioino – aragonese, fino al suo epilogo: in pieno ‘400, infatti, sotto dinastia aragonese, Molpa venne infatti completamente distrutta dai pirati saraceni.
Sentiero di San Cono – il Bosco
Tra Capo Palinuro e Marina di Camerota, sulla costa che sovrasta la Cala del Cefalo e il letto del Fiume Mingardo, sorge una delle emergenze naturalistiche e botaniche più importanti del Cilento e di tutto il bacino del Mediterraneo: il Bosco di San Cono, uno degli ultimi boschi spontanei di Pino D’Aleppo.
Superando il primo, notevole dislivello e risalendo la folta pineta, si arriva in cima al costone roccioso che sovrasta la Cala del Cefalo e la sua lunga spiaggia. Il panorama è spettacolare: il fiume Mingardo, la collina della Molpa e la Marinella, l’Arco Naturale, il promontorio di Capo Palinuro.
A metà percorso, nel bosco di San Cono vero e proprio, sorge lo “iazzo” di San Cono, imponente struttura architettonica rurale, un Cenobio Basiliano, una distesa di ulivi secolari e un campo di liquirizia spontanea, particolarità botanica introdotta dagli stessi monaci basiliani cui si deve il Cenobio. Oltre lo iazzo, si arriva poi alla Cappella di Sant’Antonio, dove si apre un panorama capace di abbracciare kilometri e kilometri di costa.
Il Sentiero di San Cono è un percorso unico, esempio mirabile di come l’influenza greca nel Sud Italia, “doppia” in quanto magno – greca prima (VI-V sec. a.C.) e italo – greca poi (V sec. d.C.), abbia forgiato anche la natura: dalle coste dell’Asia Minore, con i primi greci, arrivarono i Pini d’Aleppo che da secoli qui crescono spontanei, con i monaci bizantini arrivarono i gelsi e la liquirizia; il Cenobio e la Cappella rappresentano il lato artistico di questa storica presenza.
Tra sabbie e falesie: la Spiaggia della Marinella.
Emergenza naturalistica di assoluto livello, la Spiaggia della Marinella è tout court una delle spiagge più belle d’Italia, e tale è risultata anche in alcuni siti specializzati, che le hanno conferito questo titolo.
Posta sulla foce del Fiume Lambro, permette l’osservazione della coesistenza di ambienti fluviali e marini in uno spazio ridotto, che abbraccia nello stesso campo visivo la falesia di Molpa e la Baia del Buondormire.
L’escursione offre una splendida passeggiata, che per un tratto costeggia il fiume attraverso il “canyon” che la natura ha disegnato nella sua corsa verso il mare, fino ad arrivare alla spiaggia propriamente detta e alle sue acque cristalline.
Il balcone sul Mingardo: panorami mozzafiato sul mare tra sugheri e corbezzoli.
Tra le meraviglie “nascoste” del territorio di Palinuro, esiste un sentiero che conduce in un luogo chiamato anticamente “il Parco dei Miti”, da dove è possibile godere di un panorama spettacolare, che abbraccia la valle del Fiume Mingardo fino alla sua foce, le verdi colline che sovrastano il fiume e il mare di Palinuro. Il percorso inizia dal letto del fiume e sale attraverso una pineta, poi un tratto di macchia mediterranea molto fitta, e culmina infine in un pianoro che è un autentico balcone affacciato sulla bellezza, con l’inconfondibile sagoma di Capo Palinuro in fondo.
ALTRE ESCURSIONI
Escursioni che prevedono uno spostamento (auto proria o mezzo pubblico o barca, biglietto non incluso)
Recitativo di Palinuro. Passeggiata sulle orme di Ungaretti.
Palinuro non è solo mare. Oltre la rinomata bellezza del suo litorale, esiste una Palinuro nascosta nell’intrico dei suoi vicoli che si aprono sul tramonto. In molti sono rimasti ammaliati da questa bellezza, uno su tutti, il grande poeta Giuseppe Ungaretti, che a Palinuro dedicò, appunto, il Recitativo, ispirato dallo splendore del panorama che andava osservando quando, per la prima volta, vi arrivò; scriverà poi ne Il deserto e dopo a proposito: “ci appare, penetrato nel mare, Palinuro, come uno squalo smisurato, cariato d’oro”.
La passeggiata ripercorrerà i luoghi più importanti legati alla permanenza del poeta, integrandoli con i luoghi e la storia del paese, fatta di autoctoni, Greci, Romani, Bizantini, Spagnoli, Napoleonici… e si concluderà con la visita guidata all’Antiquarium – Museo Archeologico di Palinuro. Storia di Mediterraneo, da conoscere a passo lento.
Il sentiero delle tartarughe.
Palinuro è da anni luogo di nidificazione delle Tartarughe Caretta Caretta. L’importanza di questi eventi è tale da interessare la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, che studia e protegge questa magnifica specie.
L’escursione permetterà di passeggiare lungo la spiaggia dove più frequenti sono stati gli avvistamenti e le schiuse, che è inoltre una delle più belle della zona poiché, oltre alle tartarughe, è stata per secoli zona di raccolta e produzione di uno dei Sali migliori d’Europa, il marinello, estratto da questi scogli. Ricchissima anche la flora marina osservabile, dal giglio di mare (specie protetta) al finocchietto di mare, usato da secoli nella gastronomia locale.
Un bagno a Cala Bianca.
Cala Bianca è una delle spiagge più belle di tutto il Mediterraneo. Situata nel cuore dell’Area Marina Protetta della Costa degli Infreschi e della Masseta, è zona di tutela integrale, pertanto raggiungibile soltanto dopo un sentiero di 4 km completamente immerso nella natura: ciò la rende abbastanza “salva” dalla grande folla, nonostante sia conosciuta ed apprezzata proprio per via del suo immenso potenziale naturalistico. All’arrivo i partecipanti troveranno un piccolo gioiello bagnato da acque incredibilmente trasparenti, un vero eden che lascia davvero stupefatti.
La Preistoria di fronte al mare: urban trekking a Marina di Camerota.
Rinomata località balneare conosciuta per la bellezza delle sue coste, Marina di Camerota offre ai suoi visitatori un incredibile quanto sconosciuto patrimonio: è infatti luogo dove si concentrano alcune delle grotte costiere preistoriche più importanti d’Europa. Dalla Grotta della Cala al Riparo del Poggio fino alla Grotta della Serratura, questo bellissimo borgo marinaro permette di vedere straordinarie testimonianze storico – archeologiche con una semplice passeggiata, accompagnati da un’esperta di arte e storia locale, che ne illustrerà le principali peculiarità.
Camerota
Camerota è, tout court, uno dei borghi più belli del Cilento. Arroccata su uno sperone di roccia, in posizione estremamente scenografica, circondata dal verde e da panorami mozzafiato, è uno dei più importanti siti preistorici in Italia. L’abitato infatti riveste importanza capitale fin dal Paleolitico, e copre un arco temporale che arriva fino al Neolitico, testimoniato dal ritrovamento di reperti che comprendono, oltre a strumenti in pietra, tracce di uno straordinario cambiamento antropologico: a Camerota, infatti, sono stati ritrovati manufatti in ceramica, segno dell’evoluzione dell’uomo preistorico da cacciatore ad allevatore e agricoltore. La lavorazione della ceramica, con le sue botteghe artigiane (ne è prevista, naturalmente, la visita), è quindi attività tipica camerotana da circa 6000 anni.
Pisciotta
Splendido borgo aggrappato alla sommità di una collina che guarda il mare, uno dei più belli di tutto il Cilento, Pisciotta nasce nel 915 d.C., quando i Saraceni attaccano e distruggono Policastro, la Pixous dei Greci: i superstiti cercano rifugio oltre il promontorio di Capo Palinuro e fondano un nuovo agglomerato che, in ricordo della loro città perduta, chiamano “Piccola Pixous”, ossia “Pixoctum”. Da visitare i numerosi edifici signorili: il Palazzo Marchesale (antecedente al XVII secolo) e i palazzi Francia, Lancellotti, Ciaccio e Vetere - quest’ultimo conserva al suo interno una tela del Settecento. Il periodo che va dal XVII al XVIII secolo ha lasciato tracce nelle splendide architetture sacre: le cappelle di San Michele Arcangelo, della Mercede, con all’interno un piccolo presepe napoletano settecentesco, e di Santa Maria della Stella, in tardo stile barocco. Circondato dalla vegetazione, dove si alternano castagni e ontani alle specie più tipiche della macchia mediterranea, come corbezzoli, lecci e ginestre, Pisciotta dà inoltre nome alla varietà di olivo del Cilento diventata endemica: appunto, l’olivo pisciottano, la più antica varietà di olivo introdotta dai Greci, quelli stessi Focei cui si deve la fondazione di Elea. È inoltre la patria delle Alici di Menaica, presidio slow food.
Borgo medievale di San Severino
L’antico borgo di San Severino, incastonato sulla cima del colle che domina la parte di valle del fiume Mingardo nota come “Gola del Diavolo”, è uno degli esempi più belli di insediamento altomedievale di tutto il Cilento. Sorge infatti tra due strapiombi rocciosi praticamente inattaccabili, in posizione strategica di difesa e di controllo del territorio, per la facilità di collegamento visivo dei propri sistemi difensivi con gli altri presenti nella zona: la torre quadrata e il Castello, inaccessibili dai due lati, erano protetti da una cortina di abitazioni, per cui l’abitato stesso costituisce “Lo Muro”. Conserva tracce dei periodi longobardo, angioino, aragonese, del Seicento, del Settecento e più marcatamente dell’Ottocento, mentre le tracce della prima metà del Novecento sono legate all’ultimo periodo di vita precedente l’abbandono da parte degli abitanti.
Escursioni con supplemento di prezzo
Trekking sui sentieri di Costa degli Infreschi e della Masseta
La Costa degli Infreschi e della Masseta è una spettacolare Area Marina Protetta, una delle più importanti di tutto il Mediterraneo. Culla di biodiversità, la sua costa è una delle meno urbanizzate dell’intera Italia meridionale. Per km è un susseguirsi di cale, dirupi, arenili, torri costiere, grotte, fondali di una limpidezza cristallina, che portano alla Spiaggia del Marcellino e all’imponente bellezza del Vallone del Marcellino, con le sue guglie di pietra che si innalzano verso il cielo e il suo folto bosco di lecci.
Il sentiero che porta a Infreschi è parte del pluripremiato Sentiero del Mediterraneo E12. Inizia in zona Lentiscelle a Marina di Camerota, il primo tratto in salita imbocca una strada asfaltata che costeggia dall’alto Cala Fortuna. Tra uliveti e macchia mediterranea si prosegue per una strada sterrata fino ad un terrazzo naturale che ci permette di ammirare l’insenatura di cala Pozzallo e in lontananza la torre di Cala Bianca. Continuando il cammino in discesa si abbandona la sterrata per il sentiero che attraversa la fitta macchia mediterranea fino a giungere a cala Bianca. L’ultimo tratto porta al pianoro dov’è possibile osservare tutta la costa fino alla Basilicata. Una stradina in discesa conduce al porto naturale di baia Infreschi, da lì il ritorno è a ritroso. In alternativa, è possibile effettuare il ritorno in barca, da Porto Infreschi al porto di Marina di Camerota.
Dicono di noi ...
l’atmosfera di questa vacanza, la profondità degli scambi che si creano...e la genuinità delle relazioni con persone estremamente “varie” ... uff, andateci e basta. forsesipuofare.wordpress
La cosa bellissima è la gente che si incontra, il gruppo che si forma, tutte persone tranquille, interessate a quello che piace a me, economia sostenibile, spiritualità, ma in un modo allegro, senza fare i santoni o i guru. Sulla spiaggia sabbiosa, il mare è bandiera blu, ma soprattutto si mangia cucina naturale bio, di alta qualità, abbondante senza carne, latticini, ma col pesce fresco una volta a settimana e cercando di mantenere un’ottica ecososteniblie. Sono proposte anche tutte le specialità del posto... Google Plus
Vacanza all inclusive in campeggio nella bellissima pineta del Parco naturale del Cilento, sulla spiaggia..." Proposta mare La Repubblica Terre Vicine I Viaggi di Repubblica